Un 2014 di ripresa, più robusta del passato e destinata a durare anche nel 2015, malgrado lo stato di salute dell’economia mondiale non sia ancora tornato ai livelli pre-crisi e persistano dunque rischi esterni da non sottovalutare. È questa, a grandi linee, la diagnosi della Commissione europea per l’area dell’Est Europa, contenuta nelle previsioni economiche d’autunno di Bruxelles. Per fare qualche esempio dopo il -1% di crescita nel 2013, anche la Repubblica ceca tornerà a progredire l’anno prossimo (1,8% nel 2013, 2,2% nel 2015), mentre meglio farà la vicina Slovacchia, dallo 0,9% del 2013 al 2,1% del 2014 e al 2,9% del 2015; qui il numero dei senza lavoro rimarrà tuttavia alto, seppur in leggero calo, dal 13,9% del 2013 al 13,3% del 2015. Segnali di ottimismo arrivano anche da Budapest, dove il deficit sembra essere ormai sotto controllo e il Pil, crollato del -1,7% nel 2012, salirà dello 0,7% quest’anno, dell’1,8% nel 2014 e del 2,1% nel 2015, trainato in particolare dalla domanda interna e da un miglioramento delle esportazioni. Lato negativo, la disoccupazione, che secondo la Commissione si attesterà anche nel prossimo biennio sopra il 10%. Ma per Budapest il fattore più importante si prospetta la ”graduale ripresa” nel prossimo futuro.

(Fonte viedellest.eu)